Sono in treno, di ritorno da Roma, stanco. Stanchissimo. I paesi del casertano si snocciolano uno dopo l’ altro dal mio finestrino. Squilla il telefonino. E’ Carmen: “Giò hanno rapinato il banco di Napoli sotto casa mia, mentre i bambini uscivano da scuola, hanno sparato, scene di panico”.
Due ore dopo. Sono finalmente a casa. Devo riposarmi. Alle sette c’è il convegno in fiera. Apro la porta. Mia madre è seduta in cucina. Il viso pallido. Un bicchiere d’ acqua tra le mani. “Ciao amore”, mi dice. “Ciao mamma”, rispondo. Vado in camera, mi spoglio. Mentre mi lavo i denti le chiedo se ha saputo della rapina in banca. Non risponde. Mi asciugo la bocca. Torno in cucina e le ripeto la domanda: “Mamma hai saputo della rapina in banca?”. Mi guarda con un’ aria sconfitta. Diventa ancora più pallida. Le si irrigidiscono i nervi del volto. “C’ ero anch’Io”, sussurra. Mi racconta quegli attimi di terrore.
Li rivivo con lei.
Mia madre vive a Giugliano da più di vent’anni. Esce di rado. Prima andava a fare la spesa tutti i giorni alla Conad: “Scendo, saluto Claudio, compro il giornale, poi cerco di ignorare il tratto di marciapiede che costeggia l’ex Cinema smeraldo e sono al Borgo Meridiano. Mi illudo di vivere in un paese normale”, diceva. Poi la Conad l’hanno chiusa. Troppe rapine. Una volta lei entrava ed i rapinatori uscivano. Così, ora, la spesa la ordina per telefono. Andava in banca, ma con la paura che si è presa, difficilmente ci metterà più piede. Ora le resta il parrucchiere. Speriamo bene.
Sono tante, tantissime, le persone che sono recluse in casa a Giugliano. Uscire in determinati orari è un privilegio dei più forti. Un lusso che non tutti si possono permettere. Ci rinchiudiamo giorno dopo giorno, sempre di più, nella nostra routine.
Tra i nostri affetti.
L’Italia ha mandato il suo esercito in Libano. Noi avremmo bisogno di qualcosa di simile. Nel giuglianese la paura dell’ altro impera, le forze dell’ordine sono insufficienti. E’ una questione nazionale. Caro Ministro Amato, deve sapere che da noi le mamme hanno paura per i loro bambini: quando escono ed entrano da scuola. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci protegga. Caro Ministro, qui la sovranità non è svaporata, come voi affermaste in un brillante articolo, è solo, ed unicamente, di chi ha la forza di prendersela.
Un tempo c’ era il Far West adesso c’è Napoli Nord.
Il Ministro Amato deve intervenire al più presto. Giugliano è un caso nazionale. Le forze dell’ordine hanno bisogno di rinforzi. Sono insufficienti
La Conad al borgo meridiano è stata bersagliata da decine di rapine. Alla fine ha chiuso i battenti. Sono tutte sotto attacco le attività commerciali di Giugliano
Piazza Gramsci un tempo era il luogo d’incontro dei giuglianesi. Andavamo tutti sullo Chalet. Adesso è quasi sempre deserta. Insicura anche a mezzogiorno. E’ il simbolo della violenza che si respira in città.